Storia di una tigre

tigre

Una tigre, incinta e stremata dalla fame, vede un piccolo gregge di capre e si avventa su di loro con un impeto tale da causare improvvisamente il parto e la propria morte. Le capre si disperdono impaurite e, quando tornano a brucare, trovano il cucciolo accanto al cadavere della madre. Poiché hanno un forte istinto materno, adottano la piccola tigre, che crescerà credendo di essere una capra.

Ben presto, impara a belare e a brucare l’erba proprio come fanno le capre, perché questo gli procura una maggiore tranquillità. Soprattutto si sente amata in quel gregge in cui è stata accolta.

Anche se istintivamente gli verrebbe voglia di comportarsi diversamente, presto impara anche a soffocare quella flebile voce che sente dentro di sé, considerandola una sciocchezza. E siccome anche gli animali dormono, i suoi sogni qualche volta gli parlano di un lato di sé sconosciuto, grandioso, potente oltre ogni limite, in grado di fare dei grandi balzi tanto che quando si sveglia può anche avvertire un’energia incredibile.

Ma comportarsi come tutte le altre capre le fa provare un più sicuro senso di appartenenza, la fa stare bene.

E dal momento che l’erba non la nutre a sufficienza, il tigrotto diviene ben presto un esemplare piuttosto miserevole della sua specie. Il suo pelo debole e scolorito, il suo corpo gracile. Quando  raggiunge l’età dell’ adolescenza, passa di li un grosso maschio che balza in mezzo al gregge e nella confusione generale il tigrotto rimane talmente affascinato nel vedere quel grosso animale che rimane pietrificato e rimane paralizzato. Chiede gli occhi e aspetta di essere sbranato.

Il grosso maschio lo guarda sbigottito e gli domanda: “Ma vivi qui con le capre?”.

“Beeeee”, risponde la giovane tigre.

Impietosita la grande tigre le dà un paio di zampate ma la giovane tigre continua a rispondere con i suoi stupidi belati. Allora la grande tigre emette un tale ruggito da far alzare in volo tutti gli uccelli della foresta fino ad un chilometro di distanza. Il corpo del tigrotto risuona in tutte le sue cellule e siccome l’emozione per ciò che sente dentro è troppo grande, sviene.

Al suo risveglio la grossa tigre si mette in marcia e il tigrotto la segue stordito. Arrivano presso le rive di uno stagno, aspettano che si calmano i venti in modo che l’acqua sia limpida e senza alcuna increspatura e quando la giovane tigre guarda nello stagno, vede per la prima volta chi è veramente.