Cosa tieni nel tuo zaino: le qualità dell’essere e gli inquinanti della mente

andrea_farioli
“Una persona è tanto più felice, produttiva e capace di amare
quanto più pratica le qualità dell’essere; è tanto più conflittuale,
nevrotica e insoddisfatta, quanto più pratica gli inquinanti
della mente. La prima è come un pianoforte ben accordato.
La seconda è come un pianoforte scordato: da sola, o insieme
ad altri, non è in grado di produrre buona musica”,
Mauro Scardovelli
 
Ogni escursionista esperto sa che, prima di ogni viaggio, nello zaino è bene mettere solo ciò che è utile e necessario, niente di più, niente di meno. Il problema è che nel viaggio della vita nessuno nasce escursionista esperto. È inoltre raro diventarlo, dal momento che a scuola ci vengono trasmesse tante nozioni, ma non ci vengono insegnate le cose essenziali, ovvero cosa causa infelicità e come liberarsene e cosa invece è bene far crescere in noi per costruire la nostra felicità quotidiana, nonché un progetto di vita che sia davvero il nostro. Poche sono poi le occasioni in cui si può incontrare una guida integra e saggia a riguardo, mentre tanti sono i messaggi forvianti cui siamo esposti quotidianamente.
 
Crediamo che in ogni persona alberghino semi di felicità e di infelicità. Crescere ed evolvere come persona vuol dire rendersi conto innanzitutto che ognuno di noi, con pensieri e azioni, ha innaffiato tali semi e che nel tempo sono diventate vere e proprie piante che teniamo nel nostro zaino personale. In secondo luogo, evoluzione personale significa avere la volontà e la responsabilità di smettere di coltivare quelle piante che ci stanno appesantendo inutilmente e verificare se invece stiamo dimenticando di dare acqua e attenzioni a qualche qualità importante per la nostra crescita e il nostro benessere.Le qualità dell’essere (apprezzamento, gratitudine, generosità, umiltà ecc.) sono i semi di felicità e corrispondono all’essenza profonda dell’essere umano, la scintilla divina che è in ognuno di noi e che si rivela via via che si espande la nostra consapevolezza. Gli inquinanti della mente (egoismo, pretesa, lamentele, criticismo, senso di colpa, inquietudine ecc.) sono invece i semi di infelicità che si diffondono tanto più facilmente quanto maggiore è la non consapevolezza.
 
Ma inconsapevolezza di cosa? Che tutto è uno, ovvero che siamo tutti interconnessi. Se pratico gli inquinanti, per esempio malumore e criticismo, danneggio sia me stesso che gli altri… è come se avvelenassi il pozzo da cui io stesso sto bevendo! Ecco perché più diffusa e grande è tale inconsapevolezza maggiore è la sofferenza.Il modello qualità/inquinanti (1)  che questo libro vuole contribuire a divulgare è semplice e chiaro da capire e ha la potenzialità di accompagnarti in un percorso di crescita e di evoluzione personale:
 
  • Nella prima parte (cosa togliere dallo zaino) parleremo di alcuni tra i principali e più diffusi inquinanti della mente e potrai allenarti a osservare quali di questi frequenti maggiormente. Nei dialoghi e nelle attività proposte, la tua attenzione verrà infatti guidata a posarsi specificamente su tutto ciò che non ti serve più, se mai ti è servito. In quali emozioni velenose ti sei specializzato? Quali inquinanti della mente hai praticato maggiormente? Quali comportamenti disfunzionali attui più spesso?
  • Nella seconda parte (cosa mettere nello zaino) parleremo invece di alcune tra le più preziose qualità dell’essere e potrai esercitarti a farle sempre più crescere in te, ovvero potrai scoprire come praticarle maggiormente nella tua vita.

L’obiettivo fondamentale di questo libro è quindi quello di aiutare le persone a sviluppare le qualità dell’essere e ridurre gli inquinanti della mente. È un obiettivo alto e forse il più importante di tutti, in quanto ha molto a che fare con la felicità e l’evoluzione personale e professionale.
Le qualità dell’essere sono infatti più elevate ed evolute dell’egoismo. Del resto “nel corso dell’evoluzione compaiono dopo, sono più complesse, necessitano di un cervello più grande. Per pensare solo a se stessi basta il cervello di un rettile. Per prendersi cura dei figli occorre quello di un mammifero. Per tener conto degli altri, delle loro emozioni e aspettative, ci vuole quello di una scimmia. Per provare gratitudine, generosità, perdono ci vuole un cervello umano. Per provare compassione per tutti gli esseri viventi ci vuole un cervello ben sviluppato e allenato” (2) .

E tu? Se tu fossi un animale, come stai vivendo? Come un rettile? Come una scimmia? O come un essere umano? Se tu fossi un giardiniere? Come stai curando il tuo giardino? Stai innaffiando le erbacce o i fiori? E se tu fossi un escursionista? Cosa hai messo nel tuo zaino? Ti stai portando dietro uno zaino pesante, pieno di cose inutili che ti costringe a camminare lentamente e a fermarti ogni pochi passi per riprendere fiato? Oppure hai lo zaino praticamente vuoto, procedi spedito ma non sai dove stai andando e non hai con te niente per coprirti, nutrirti e dissetarti? Oppure ancora hai uno zaino leggero, ma contenente articoli essenziali come cibo e bevande, un cambio di vestiti, un sacco a pelo, mappe dettagliate, appunti di viaggio e una bussola?

I DIALOGHI E I RACCONTI

Ho deciso di scrivere questo libro sotto forma di dialogo sia per beneficiare dell’efficacia dello stratagemma d’insegnamento «Maestro e Apprendista» sia per tentare di ricreare, almeno in parte, il clima che si vive nei corsi e nei laboratori formativi. Il dialogo è quindi il filo rosso che introduce e a volte commenta i racconti. I temi trattati vengono quindi incontrati attraverso modalità differenti che nella mia attività di consulente e di formatore utilizzo in modo privilegiato e che, a mio avviso, si completano e arricchiscono a vicenda. Mi piace infatti dialogare con i partecipanti e utilizzare aneddoti e metafore anche perché penso che, in un percorso di crescita personale e professionale, sia più efficace far intuire che spiegare, alludere piuttosto che descrivere.

Le storie, i dialoghi e le attività presentate in questo libro sono state scelte con l’obiettivo di stimolare in chi ne fa esperienza un processo creativo, che favorisca l’attivazione di risorse cognitive, emotive e comportamentali, volte alla costruzione di cambiamenti scelti.

Tuttavia cambiare costa e molti pensano sia impossibile o inutile. Se sei come la maggior parte della gente, ogni cellula del tuo corpo opporrà quindi delle resistenze all’impegno di eliminare vecchie abitudini, automatismi e convinzioni consolidate, anche se esse alimentano emozioni distruttive, corroborano stati d’animo spiacevoli e ti allontanano da felicità e autorealizzazione.

Questo mi ricorda una storia…

Il verme e l’alcool

C’era una volta una persona che non riusciva a smettere di bere. Un giorno lo psicologo da cui andava da tanto tempo per questo suo problema, aveva deciso di dimostrargli una volta per tutte che l’alcool è un flagello tremendo. Sulla sua scrivania aveva preparato due bicchieri pieni di un liquido incolore, apparentemente identici. Lo informò del fatto che uno conteneva acqua e l’altro alcool non diluito. Mise quindi un verme in quello pieno d’acqua. Dopo avere galleggiato un po’, esso si diresse verso la parete del bicchiere e, arrampicatosi fino all’orlo, riuscì dopo poco a uscire. Lo psicologo allora lo prese e lo mise nel bicchiere pieno d’alcool. Dopo pochi minuti il verme si disintegrò. «Qual è la morale che se ne può trarre?», domandò con tono suggestivo lo psicologo. «Che se bevi ti vanno via i vermi!», rispose convinto il paziente.

In questo libro ti imbatterai in tanti «vermi», nel senso che tu percepirai esattamente quello che vuoi sentir dire e che si basa sui tuoi valori e pregiudizi, nonché sulle tue convinzioni e vicende personali. Del resto scrivere un testo sulla crescita personale significa soprattutto far luce sui pensieri e comportamenti che invece procurano sofferenza e fallimenti. Ovvero dire cose che alcune parti di te non vorranno sentire perché vanno a toccare nervi scoperti.

Tuttavia, se sarai allenabile (3)  e motivato a lavorare per costruire la tua felicità, potrai fare un appassionante viaggio personale e comprendere che tu sei la somma delle tue scelte e che esse possono essere cambiate. Del resto la felicità non dipende dagli eventi esterni, ma da come noi li interpretiamo. La felicità non è qualcosa che capita, non è la conseguenza della fortuna o del caso. Essa è, di fatto, una condizione che va voluta, coltivata, allenata e difesa in prima persona da ognuno di noi. Le persone che imparano a gestire e scegliere la loro esperienza interiore saranno capaci di determinare la qualità della loro vita, che credo sia la cosa più vicina alla felicità che possiamo raggiungere in questa vita (4).

Il vivere nel presente ha una parte essenziale nella costruzione della felicità. È infatti con il coinvolgimento totale in tutti i particolari della nostra esistenza che troviamo la felicità, non sforzandoci di cercarla apposta(5).

 

LE ATTIVITÀ (PERCORSI DI MEDICINA) 

Ho scelto di proporre le attività in forma semiseria, come se fossero medicine, con tanto di posologia ed effetti collaterali. È poco meno che superfluo sottolineare che la composizione di questi «medicinali» ha a che fare con le qualità dell’essere, la psicologia umanistica e lo humour e non con la medicina tradizionale o la farmacologia. Chiedo scusa al lettore che si sentisse offeso da tale scelta.

 

Andrea Farioli

(www.andreafarioli.com)

 

(1) Per leggere scritti originali e approfondimenti sul tema delle qualità dell’essere e inquinanti della mente si rimanda ai gruppi di studio e ricerca dell’associazione Aleph pnl umanistica e ai più recenti testi di Mauro Scardovelli, citati in bibliografia.
 
(2) Cfr. Mauro Scardovelli, Karma ideologico ed economia, Liberodiscrivere, Genova 2008.
 
(3) Cfr A. Farioli, Ascolto attivo, allenabilità e feedback costruttivo, in Api, leoni, gechi e leprotti, Paoline Editoriale Libri, Milano 2007.

(4) Cfr. M. Csikszentmihalyi, La corrente della vita, Frassinelli, Milano 1992.

(5) Cfr. W.W. Dyer, Le vostre zone erronee, BUR, Milano 2000.

 

Andrea Farioli, Cosa tieni nel tuo zaino? Dialoghi, racconti e attività per educare ed educarsi (evoluzione personale e professionale), Edizioni Paoline, 2008