Una risata spalancherà l’intelligenza del cuore.

gianni_ferrario

Gli effetti del Teatro buffo e della Terapia della Risata nella comunicazione e nella formazione

Il ruolo del teatro

Il teatro fin dai tempi antichi è stato uno strumento importantissimo per la crescita dei singoli e  per la “salute” della società; funge da specchio che riflette i nostri pregi e difetti, sdrammatizzando la realtà proprio perché ce ne fa prendere coscienza; e quando una cosa viene conosciuta, la si domina, o per lo meno fa meno paura. Questa “catarsi” collettiva suscita emozioni, capacità di sintesi, senso del sacro, del bene comune, facilitando l’apprendimento.

Se poi non si è solo spettatori ma ci si cimenta come parte attiva nel “fare” teatro, l’individuo riscopre la spontaneità, la libera espressione della propria natura. Ne consegue un accrescimento della creatività e dell’inventiva, un’esperienza di condivisione che si fonda sull’ascolto, sull’adesione emotiva e sull’apertura alla sperimentazione di sé, che consente di interpretare le proprie emozioni. La curiosità, il divertimento e l’adozione di una modalità ludica di svolgimento dell’attività, contribuiscono a creare un’atmosfera motivante e accogliente che invita a mettersi in gioco in prima persona sperimentando ruoli e comportamenti nuovi, aprendo la strada all’apprendimento. In questo gioco delle parti, il trainer-attore deve essere cauto e preparato ad assumere il ruolo di facilitatore e attivatore di un confronto guidato e attento alle dinamiche che di volta in volta si generano; deve saper agire col “cuore”. Un maestro che sveglia un tale entusiasmo nei suoi allievi ha fatto qualcosa che nessuna somma di metodi formalizzati potrà mai realizzare.

Le tecniche teatrali stanno avendo una certa diffusione anche nel campo della formazione manageriale. Alla luce delle nuove esigenze formative, il Teatro, il più antico strumento di formazione e comunicazione, mette a disposizione le proprie conoscenze e tecniche, per  far emergere il non detto,  per portare alla luce le dinamiche e la cultura dell’azienda, per evidenziare i risultati ottenuti, per accompagnare, sostenere e tradurre importanti processi di mutamento, ed inoltre per  formare gli ‘attori’ organizzativi (manager, quadri, collaboratori) ad un’azione  più consapevole fondata sulla capacità di interpretare. Il Teatro d’Impresa è innovativo perché attraverso lo humor, relativizza e sdrammatizza i problemi. Perché rassicura, indica delle soluzioni e toglie le paure. Perché mostra e rivela, lo spettatore si riconosce e riconosce  il problema. Perché crea un avvenimento collettivo, divertente che rompe la monotonia e accomuna le persone, accorciando le distanze e facilitando lo spirito di team.

Questo vantaggio si manifesta particolarmente quando è necessario introdurre cambiamenti di mentalità e di atteggiamento, senza i quali la semplice prescrizione comportamentale potrebbe rivelarsi scarsamente efficace.

 

Il ruolo del giullare

Il ruolo del buffone, giullare, attor comico e pagliaccio, è storicamente rilevante.  Il giullare ha sempre avuto un ruolo importante nelle varie epoche. Nelle opere scespiriane il fool incarna spesso il ruolo del saggio. Shakespeare mette in bocca al folle le parole ed i concetti più profondi, i messaggi che spiazzano e fanno riflettere il pubblico.

Il ruolo che un moderno giullare può svolgere presso le “corti” di imprese e organizzazioni ricalca quello di sempre ed è di grande portata.

Ha la capacità di scatenare energie positive che coinvolgono attivamente le persone, agiscono piacevolmente ed efficacemente sull’inconscio, favorendo l’attenzione e l’elasticità mentale, generando tra i componenti di un gruppo di lavoro un’atmosfera di buon umore che aiuta a stare bene insieme e a essere più creativi.

Il linguaggio delle metafore e l’aspetto ludico stanno diventando strumenti indispensabili per capire mutamenti in atto sempre più rapidi. Sono sempre più numerosi gli studi e le ricerche scientifiche che dimostrano la validità di questi approcci ludico-energetico-formativi. Essi fungono da “facilitatori” e “potenziatori” dei processi di apprendimento, consapevolezza e crescita personale, con effetti positivi su soma, psiche e spirito. Le moderne neuro-scienze stanno convergendo

verso la scoperta che ogni nostra cellula è stata programmata per “gioire”, che l’essere umano è nato per questo fine e che molti nostri malanni vengono da tutti quegli impedimenti che fanno in modo che ciò non accada o accada in misura non adeguata

Ma come agisce? L’idea a cui si ispira questo tipo di metodologia è molto semplice: fate eseguire al corpo una rappresentazione di positività e anche la mente la metterà in atto. The motion creates emotion. L’azione crea l’emozione. La conoscenza difficilmente diventa energia, se prima non incontra l’emozione, non diventa cioè un’esperienza interiore

emozione  -> esperienza interiore ->   conoscenza  ->  energia

 

Il Teatro Buffo: l’utilizzo della “giullarata” come metafora dei temi che si intende trattare

L’azione teatrale si può comporre di una serie di monologhi buffi, un variegato repertorio di brevi storie della durata di alcuni minuti che, attraverso immagini, simboli, allegorie e situazioni surreali o grottesche, aiutano ad approfondire e meglio comprendere le tematiche aziendali di interesse generale. Questi racconti  portano con sé situazioni, paradossi, colpi di scena, comportamenti….i vizi e le virtù eterne dell’uomo,  che fungono da specchio alla nostra vita di ogni giorno e ci aiutano a comprenderla meglio.

L’utilizzo del Teatro Buffo quale metafora di tematiche aziendali si fonda sulla capacità ed efficacia di tale strumento nel dare un contributo “emozionale” nel percorso verso il raggiungimento dell’eccellenza nel campo soprattutto delle competenze manageriali, della leadership, della comunicazione, della responsabilità sociale e dell’etica.   La possibilità di realizzare l’eccellenza in questi campi dipende molto dalla capacità di “ri-fondare” una cultura aziendale che sappia far emergere i valori eterni dell’uomo, valori che i grandi del passato hanno spesso esplicitato con lo strumento della metafora e della parabola.

Si fonda inoltre sul fatto che lo strumento del teatro buffo, con i suoi bruschi cambiamenti di punti di vista ed i suoi guizzi,  aggiunge alla metafora un timbro di magia e divertimento che aiuta ad affrontare argomenti di per sé complessi.

È infatti una realtà conosciuta da sempre ed ora anche dimostrata scientificamente che la capacità di apprendimento aumenta se accompagnata dalla componente ludica ed emozionale.

Questi racconti sono portatori di valori e qualità fondamentali  per la crescita personale e professionale:  flessibilità, attenzione ai segnali, ascolto, unità, fiducia, empatia, capacità di mediazione, comportamento etico.

La chiave di lettura metaforica ed il fascino del racconto epico-buffo, unitamente ad opportuni momenti di de-briefing e di discussione, fanno sì che lo strumento della metafora teatrale possa venire utilizzato con profitto nell’ambito di master di formazione manageriale, stage esperienziali o come momento ludico-formativo in occasione di convention e simposi.

Questi valori vengono in tal guisa impressi in modo profondo e memorabile.

Il meccanismo didattico è quello che mira a destrutturare e sdrammatizzare, per arrivare poi alla ristrutturazione dei “valori” con modalità rigenerative.

Un tipico esempio di giullarata, che il premio Nobel Dario Fo ha reso famosa in tutto il mondo, è quella recitata in grammelot,  una forma di teatro inventata dagli antichi giullari e organizzata in chiave onomatopeica, ossia il riuscire a far arrivare concetti attraverso suoni che non sono parole stabilite, convenzionali.
Questi comici usano un intruglio di dialetti e parole inventate che rendono immediata e molto colorita la recitazione, nella quale predomina anche una gestualità ed una mimica molto accentuate.
Dall’insieme di queste componenti viene fuori un tipo di teatro molto espressivo, iperbolico, esilarante, viscerale, “diretto” e quindi comprensibile un po’ dappertutto e ad ogni tipo di pubblico. Un modo di recitare in cui il linguaggio usato perde quasi di significato letterale, per diventare suono, vibrazione, musicalità che comunica emozioni e suggestioni. Ciò rende questi “siparietti” teatrali delle vere e proprie lezioni di comunicazione, di cui gli antichi giullari erano maestri, utilizzando contemporaneamente tutti i canali comunicazionali (visivo, uditivo, cenestesico per far passare l’emozione). Questa tradizione antica offre ancora oggi, calata nel mondo dell’impresa moderna, delle potenti chances.

 

La Terapia della Risata: animare e favorire la socializzazione dei gruppi e creare clima negli eventi

L’azione teatrale si compone di una serie di performance ed esercizi studiati appositamente per incentivare il coinvolgimento dei partecipanti. Una di queste metodologie è rappresentata dalla Terapia della Risata, che consiste in una serie di esercizi esilaranti basati su tecniche di risata contagiosa di gruppo (Hasya Yoga = Yoga della Risata), improvvisazione teatrale, espressione corporea, comico-terapia ed altri elementi di notevole effetto, quali il mettere in piedi sul momento un vero e proprio coro polifonico, fino poi ad arrivare in un irresistibile crescendo al concerto di risate con bassi, baritoni e tenori.

Un tipo di performance di questo genere riesce a creare via via una corrente di energia circolare “corroborante” e “liberatoria” che sviluppa in modo esperienziale una più profonda comunicazione tra le persone, quel recupero dello spirito di gruppo e del senso  gioioso della partecipazione.

Un’azione teatrale di questo tipo può essere utilizzata fondamentalmente con due modalità differenti:

 

  • Workshop-Spettacolo: come momento ludico-formativo (durata di alcuni minuti) nell’ambito di convention ed eventi aziendali
  •  Workshop-Esperienziale: come itinerario (durata da mezza giornata a una giornata intera) attraverso la sperimentazione approfondita di tecniche ludico-formative basate su esercizi singoli e di gruppo.

 

La trasversalità di questa metodologia permette di soddisfare varie esigenze e tematiche:

  • la fluidificazione della Comunicazione
  • l’accelerazione dei processi di Cambiamento
  • la Motivazione
  • lo Spirito di Squadra
  • il Benessere organizzativo
  • il Clima aziendale
  • la gestione dello Stress.

 

Quali effetti produce in chi partecipa

Varie testimonianze raccolte in questi anni dimostrano che, nonostante che questi workshop durino solo alcune ore, dentro le nostre cellule rimane un ricordo vivo che riaffiora nel tempo man mano che le situazioni si ripresentano, facendo emergere in noi una possibilità in più, una via positiva che ho sperimentato e che ho la libertà di decidere di attivare, con la consapevolezza di averne dei vantaggi, per noi stessi e per la realtà con cui veniamo in contatto, sia in termini di benessere fisico, sia in termini di serenità interiore. E gli antichi monaci-giullari zen questo“effetto contagio” lo conoscevano molto bene e lo utilizzavano sapientemente per spandere in giro gioia e armonia.

Leggi la storia dei tre monaci che ridono a crepapelle

Un efficace e divertente allenamento (giocato sul filo di una sana auto-ironia) che ci aiuta a capire l’importanza, nelle varie occasione della vita quotidiana, di percorrere il circuito del cuore, quello dei pensieri e delle emozioni positive e armoniche, che determinano un salto di qualità in termini di energia.

Ecco alcune parole che vengono raccolte a commento di questo tipo di esperienza da parte dei partecipanti: molto forte, intensa, divertente, che unisce, che smuove dentro energie positive. La frase tipica che si sente dire è: finalmente!… ci voleva!!
Le reazioni dei partecipanti sono di simpatia immediata fin dall’inizio della performance, per sfociare man mano durante lo stage in vero entusiasmo.

Questa sensazione di cambiamento di atmosfera e di salto qualitativo di clima aziendale e spirito di gruppo è spesso commentata a posteriori dai leader responsabili che constatano questo salutare miglioramento nel clima instauratosi nell’ambiente di lavoro durante i periodi successivi. La percezione collettiva è che questo intervento pur breve in termini di durata contribuisce a fornire la “carica” di cui si sentiva l’esigenza.

Questa è la forza pedagogica di gesti semplici che possiamo vivere nella gioia consapevole anziché nell’automatismo della routine: a noi la scelta!
La scienza infatti ha dimostrato che il sorriso e la risata, abbinate a determinate esperienze, illuminano alcune zone del cervello, agendo su aree profonde dell’inconscio, facilitando così percorsi alternativi della mente e del cuore e accelerando i processi di innovazione e di cambiamento.

Per ricapitolare, ecco che cosa succede. Quali effetti provoca il giullare d’impresa nell’ambiente con cui viene in contatto:

  • uno scossone rigenerante e liberatorio di risorse creative prodotto da detonatori quali l’utilizzo del linguaggio universale della risata, della comicità, della polifonia del coro, degli esercizi di espressione corporea.
  • un risveglio del corpo e un rischiaramento della mente prodotto dalle sue arti spiazzanti da sano “provocatore”;
  • una fluidificazione della linfa vitale che collega le persone tra di loro;
  • il mettere in risalto le cose che uniscono;
  • l’apertura di nuove sinapsi comunicazionali;
  • l’accorciamento della distanza tra le persone, con conseguente creazione di empatia;
  • l’aiutare ad accettarsi reciprocamente: unità nella molteplicità delle funzioni;
  • lo smorzamento delle ostilità e la sdrammatizzazione dei conflitti inutili;
  • il far uscire dagli schemi abituali, generando emozioni e percezioni nuove;
  • il generare un’atmosfera di buon umore e ottimismo che crea ben-essere (star bene insieme);
  • l’aiutare a vivere con più gioia il lavoro e la vita.

 

Liberare l’intelligenza del cuore

Ridere di cuore prepara un cuore che ride!

Sì, la RISATA genuina, generata da sentimenti unitivi e puri, APRE IL CUORE!

Un cuore capace di ridere è un cuore allenato a vedere le cose più profonde della vita.

L’umorismo, la comicità e il riso, che essi suscitano, sono potentissimi elementi di ristrutturazione del campo interno, una formidabile opportunità per ribaltare situazioni problematiche e ansiogene. Quando una nuova esperienza, un nuovo apprendimento sono associati a uno stato emotivo particolare, come quello di una persona che ride, le nozioni, i rapporti, le situazioni restano incisi molto in profondità; in sintesi, ridendo, l’apprendimento si rafforza.

Ridere di cuore riporta il focus sulla centralità e sull’importanza del cuore nella nostra evoluzione. Nel linguaggio comune si dice “te lo dico con il cuore”, oppure “te lo auguro con tutto il cuore”, oppure “quella parola mi è arrivata diritto al cuore”. Del resto, quando parliamo di noi stessi e vogliamo mettere in ballo la nostra persona, la nostra individualità, il peso del nostro carisma, la nostra buona fede, mettiamo una mano al petto, non sulla testa.

Gli ultimi studi di neurocardiologia sui circuiti di comunicazione tra cuore e cervello confermano che il cuore agisce come se avesse una sua propria “mente”, una intelligenza mista, emotiva e razionale, che influenza profondamente il nostro modo di percepire il mondo, la nostra capacità di risposta agli stimoli ambientali, agli stati emotivi, regolando e modulando i sistemi che presiedono le attività logiche e viscerali. La presenza di neuroni nel cuore spiega la presenza di una “mente” che non serve solo ad avviare e mantenere il battito cardiaco ma ad inviare segnali di armonia a tutte le strutture corporee.

Il Cuore possiede una rete di decine di migliaia di neuroni, capaci di contenere percezioni proprie, di memorizzare informazioni provenienti dall’esterno e dall’interno, di inviare segnali al cervello in misura maggiore di quanto non ne riceva da questo. Inoltre si comporta come una piccola fabbrica di ormoni.

Ciascun battito cardiaco trasmette sangue e conoscenze, apre circuiti neurologici, ormonali, immunologici, emozionali e soprattutto comportamentali influenzando la nostra salute fisica e mentale.

Quando una persona vive emozioni e pensieri SEPARATIVI (paura, collera, diffidenza, invidia, ecc.), i tracciati della frequenza cardiaca e quello delle onde cerebrali sono disarmonici, incoerenti, uno va da una parte e l’altro va dall’altra. E’ il caos, la porta che apre al malessere, il tipico “mal di vivere”, con tutte le conseguenze negative su soma e psiche che si possono immaginare.

Quando invece la persona nutre emozioni e pensieri UNITIVI ed elevati (compassione, gentilezza, cooperazione, rispetto, ecc.), non solo il tracciato della frequenza cardiaca e quello delle onde cerebrali sono armoniose, ma si è scoperto che è il cuore che “guida la danza”, le onde cerebrali si sincronizzano naturalmente sulle variazioni del ritmo cardiaco, i due sono allineati, entrando in uno stato di coerenza, di benessere che produce ENERGIA CREATIVA.

Il nostro corpo è un grande oscillatore biologico e il cuore, e non il cervello, è il più potente di tutti gli organi. Quando il cuore è messo in grado di imporre il suo ritmo, tutti gli altri sistemi oscillatori del corpo, a tutti i livelli (fisico, emozionale e mentale), sono automaticamente armonizzati fra loro dal ritmo principale. Ecco che si ottiene l’ottimizzazione di tutte le funzioni del corpo, che porterebbe a questo risultato: un corpo in ottima salute, emozioni stabili e positive, mente aperta e creativa, tutti fattori che ci procurano una vita più sana, più felice e più lunga.

Il cuore come direttore d’orchestra dà il tempo a tutto il corpo attraverso il suo tam-tam di continue informazioni a tutte le cellule. Facilita il funzionamento del cervello e questo si traduce nell’acquisizione di una nuova capacità di gestire emozioni come la collera, l’ansia, la depressione; inoltre rende più rapido l’apprendimento e la memorizzazione, rallenta i processi d’invecchiamento e massimizza il piacere fisico e mentale. Quando si libera “l’intelligenza del cuore”, la corteccia cerebrale viene attivata nelle zone ottimali, nei suoi centri percettivi particolarmente efficaci e in grado di vedere la realtà così com’è, senza farsi distrarre dalle memorie della programmazione inconscia, sviluppando una percezione pulita, diretta della realtà e una capacità di intuizione che ci consente delle azioni efficaci.

Se noi focalizziamo la nostra attenzione sul cuore e attiviamo emozioni e pensieri unitivi che partono dal centro del cuore, noi aumentiamo la sincronizzazione tra il cuore stesso e il cervello, il quale a sua volta calma il nostro sistema nervoso e disattiva la risposta di stress. Il cuore è la centrale energetica della mente, che amplifica e trasmette le nostre informazioni emozionali nell’Universo.

Il cuore diffonde le nostre emozioni nel mondo che ci circonda e, allo stesso modo, è influenzato dalle emozioni degli altri. Quando una persona si connette a un’altra attraverso il contatto fisico o un atteggiamento positivo, l’attività elettrica dei due cuori e cervelli in comunicazione s’intreccia, ed essi iniziano a trascinarsi a vicenda.

Ben venga allora una sana risata di cuore…. E che il contagio si diffonda!

 

Gianni Ferrario

www.grammelot.com

www.terapiadellarisata.it

 

Bibliografia

Emilio Rago, L’arte della formazione, Ediz. Franco Angeli  (2005)

Gianni Ferrario, Ridere di cuore . Il potere terapeutico della risata, 2^ Ediz., In uscita nel feb. 2012 per l’Ed. Tecniche Nuove

Madan Kataria, Yoga della risata, Ediz. L’arcipelago  (2002)

Donata Francescato, Ridere è una cosa seria, Ediz. Mondatori  (2002)

Silvia Di Luzio, Il cuore è una porta: dalla scienza un’ipotesi di evoluzione, Ediz. Amrita (2011)

Annie Marquier, Usare il cervello del cuor, Ediz. Amrita (2009)

Science of the heart – Exploring the role of the heart in human performance – Studi e ricerche multi-disciplinari del HeartMath Institute – Boulder Creek, California USA  (2001)