Soffrono, gli uomini soffrono, Sire!

Quando il figlio del re di Persia ascese al trono chiamò il figlio del gran visir che era un suo grande amico e gli diede un compito perché lui era troppo impegnato a badare agli affari del regno: “scrivimi la storia degli uomini cosicché io possa trarne gli insegnamenti necessari per agire nel modo più opportuno”.

L’amico consultò i più grandi eruditi e saggi del regno e in cinque anni di duro lavoro pubblicò per il re trentasei volumi.: “Ma come pensi che io possa trovare il tempo per leggere tutti questi volumi replicò il ré, sono così impegnato negli affari amministrativi e a badare alle mie duecento regine…fai una sintesi!”.

Due anni dopo l’uomo si presentò a corte con dieci volumi, ma il re era su una montagna lontana a dirigere le sue armate. Fu così che dovette raggiungerlo sul campo di battaglia, ma il re gli rispose: “Amico mio ora sono impegnato con la guerra e non ho tempo di leggere dieci volumi. Questa storia dell’umanità dovrai renderla più concisa.

Dopo tre anni il figlio del gran visir si presentò con un solo volume ma il re gli rispose: “Certo che sei fortunato ad avere tutto questo tempo per scrivere.

Stringi ancora cosicché io possa in una serata trarne l’utilità necessaria”.

Quando due anni dopo si presentò a cospetto del re lo trovò a letto malato. E neppure lui oramai era più un ragazzo. Il re lo chiamò a sé e con la voce ormai flebile gli chiese “Allora questa famosa storia degli uomini”.

L’amico allora, dopo aver contemplato il suo sovrano morente gli rispose soltanto: “Soffrono, gli uomini soffrono, Sire!”