Un eremo non è un guscio di lumaca.

“Qualcuno dice che mi sono ‘ritirata’ in un eremo; e io puntualmente reagisco. Un eremo non è un guscio di lumaca, e io non mi ci sono rinchiusa; ho solo scelto di vivere la fraternità in solitudine. E lo preciso puntigliosamente per rispondere all’obiezione che concepisce questa solitudine come un tagliarsi fuori dal contesto comunitario. E invece no. L’isolamento è un tagliarsi fuori ma la solitudine è un vivere dentro”, Adriana Zarri

Adriana Zarri, teologa sopraffina, donna intuitiva, scrittrice, amante degli animali, eremita è morta nel novembre 2010, a novantuno anni, dopo una vita spesa al servizio della costante ricerca della verità.

Un eremo non è un guscio di lumaca è composto di quattro parti: la prima è uno scritto di Rossana Rossanda, a mo’ di prefazione, in cui la co-fondatrice de Il Manifesto (giornale per il quale la Zarri scriveva le sue “parabole”) racconta delle sue ore passate insieme alla Zarri. Il corpus centrale è costituito da un classico di Adriana Zarri, Erba della mia erba edito in origine per i tipi della Cittadella.

In questo libro – che amo definire sconvolgente in quanto la semplicità della narrazione è accompagnata dalla profondità delle riflessioni dell’autrice – la Zarri racconta della sua esperienza di donna ed eremita. L’altra parte – E altri resoconti di vita – sono nuove riflessioni di Adriana Zarri, modulate sul ritmo delle stagioni (della vita e della natura). L’ultima sezione, infine, è una sorta di lungo dialogo con se stessa, nel suo monastero, nell’ultimo anno della sua vita.

Leggere “Un eremo non è un guscio di lumaca” è come abbeverarsi a una fonte di acqua pura. Alla poesia dello stile di Adriana Zarri, si accompagna la capacità di vedere e far vedere diversi aspetti della quotidianità in una maniera sempre nuova e sempre affascinante.

È questo un libro da leggere in silenzio. Con la schiena ben dritta e gli occhi che guardano avanti mentre  esplorano il mondo nei suoi dettagli: fiori, piante, frutta, animali. Così tutto ciò che vedi ti parla di sé e insieme di altro, degli altri, di quello che è fuori, diverso e straordinariamente unico.

Se ti abbandoni a queste pagine, se le esplori e le ascolti, scopri che le stagioni della natura sono quelle dell’uomo e della vita, di un’età che si compie e si arricchisce ad ogni passo e sguardo. Scopri che una scelta di silenzio contemplativo è un modo per parlare forte e meglio a tutti.

Adriana Zarri, Un eremo non è un guscio di lumaca, Einaudi, Torino, 2016