Per lo psicoterapeuta il modello teorico e operativo di riferimento è la Terapia Analitica fondata sul pensiero e la prassi di Carl Gustav Jung, che pone particolare attenzione alla teoria dei complessi, degli archetipi, dell’inconscio collettivo e del processo di individuazione.

Nella psicoterapia junghiana, oltre la tecnica del colloquio e la pratica della relazione analitica nel setting, sono di grande importanza l’analisi dei sogni e l’immaginazione attiva.

Mentre per Carl Gustav Jung nella prima parte della vita l’individuo dovrebbe avere come scopo principale l’adattamento, l’affermazione, la ricerca della propria collocazione nel mondo, il fine della seconda parte della vita dovrebbe essere invece “diventare se stessi”, trovare la propria autenticità e unicità.

Nella psicologia analitica la psiche non può più essere considerata, all’origine, solamente il prodotto delle “relazioni oggettuali”, ossia delle relazioni tra le persone significative interiorizzate (per esempio mamma e papà), ma è molto più probabile che sia prima di tutto forgiata da una serie di relazioni interne tra conscio e inconscio che prendono forma attraverso le immagini.

Una visione, quella della psicologia analitica junghiana, nella quale il sintomo è molto spesso una espressione della psiche che non ha trovato il significato della vita.

Uno sguardo sull’essere umano non fondata sulla patologia bensì sullo sviluppo delle risorse e del potenziale creativo e di guarigione che ognuno di noi porta dentro di sé.

La psicoterapia ad orientamento analitico junghiano , come altri modelli ad orientamento psicodinamico, junghiano è un trattamento di elezione:

  • nel sostegno psicologico in genere;
  • nelle difficoltà relazionali;
  • nell’affrontare lo stress e il burn-out;
  • nell’elaborazione del trauma;
  • nell’elaborazione del lutto;
  • nei disturbi d’ansia e di panico;
  • nelle fobie;
  • nella depressioni;
  • nell’attraversamento del lutto;
  • nei disturbi di personalità;
  • nel sostegno psicologico alle psicosi;
  • nelle dipendenze;
  • nella crescita ed evoluzione personale.

L’epistemologia junghiana parte dal confronto delle differenze, scriveva Bateson. Siamo abitati da contraddizioni, da contrari, da punti opposti che divengono poli energetici, tra i quali scorrono la tensione psichica e la vita stessa.

L’alterità ci abita e l’inconscio è sempre in dialogo con la nostra coscienza attraverso sogni, immagini, proiezioni e misteriosi fatti sincronistici, interrogandoci e costituendoci profondamente, diventando il primo e più importante fattore.

Mail | gianluca@minella.info

Telefono | +39 348 7804389

Skype | collegati