Interventi sullo Zarathustra di Nietzsche. Seminari di Carl Gustav Jung. Dal Superuomo di Nietzsche alla via dell’individuazione di Jung
“Giunto a trent’anni Zarathustra lasciò il suo paese e il lago del suo paese e andò sui monti. Qui godette del suo spirito e della sua solitudine, né per dieci anni se ne stancò. Alla fine il suo cuore si trasformò e un mattino egli si alzò insieme all’aurora, si pose di fronte al sole e così gli parlò: Astro possente! Che sarebbe la tua felicità se tu non avessi coloro ai quali tu risplendi? Per dieci anni sei venuto quassù alla mia caverna: sazio della tua luce e di questo cammino, saresti divenuto senza di me, la mia aquila e il mio serpente. Noi però ti abbiamo atteso ogni mattino e liberato il tuo superfluo, di ciò ti abbiamo benedetto. Ecco! La mia saggezza mi ha saturato fino al disgusto; come l’ape che troppo miele ha raccolto, ho bisogno di mani che si protendano. Vorrei spartire i miei doni, finché i saggi tra gli uomini tornassero a rallegrarsi della loro follia e i poveri della loro ricchezza”, F. Nietzsche,
G. Gurisatti; M. Gay; F. De Luca Comandino; C. Widman; A. Gentili, Interventi sullo Zarathustra di Nietzsche. Seminari di Carl Gustav Jung. Dal Superuomo di Nietzsche alla via dell’individuazione di Jung, Paolo Emilio Persiani Editore (Collana Temenos), Bologna, 2013