Il rapporto sessuale di Massimo Recalcati

Il rapporto dell’essere umano con il sesso “non può mai essere pacificato, pienamente edonistico, libero da conflitti”.

Anche se la nostra epoca si è ormai liberata dal senso di colpa e la sessualità è vissuta in modo più libertino e senza troppi vincoli morali, lo psicoanalista nella sua pratica quotidiana osserva, nella segreta richiesta d’aiuto dei suoi pazienti, come la sessualità porti con se “oltre all’estasi e alla gioia, all’eccitazione e all’erotismo, al piacere e al godimento, una quota irriducibile di turbamento e inquietudine”.

Come fa notare Massimo Recalcati la psicoanalisi condivide “il principio dell’identità di genere secondo il quale non è mai il sesso anatomico a dire l’ultima parola sulla determinazione della identità sessuale del soggetto, ma la sua scelta soggettiva […]”.

La liberazione sessuale del movimento di emancipazione del nostro secolo non è più orientata a liberare il corpo sessuale dalla gabbia di un’educazione repressiva e sessuofobia, ma a sancire il diritto di scelta della propria identità sessuale al di la della differenziazione binaria tra maschile e femminile nelle nuove declinazioni omosessuali, eterosessuali, transgender, lesbiche, quel, gay, transessuali, neutri, fluidi, etc.

La sessualità “sfugge allo schematismo istintuale che contrassegna la forma animale della vita”. Nella vita umana l’accoppiamento tra i sessi non è determinato da risposte rigide e prevedibili come accade nel mondo animale, ma è un percorso complesso, labirintico, accidentato perché la pulsione sessuale umana “è senza legge, per principio sregolata, deviata, assolutamente singolare, anarchica, iperedonista, perversa e polimorfa, come direbbe Freud”.

In Manhattan di Woody Allen il protagonista si chiede con una cera nostalgia perché gli esseri umani non siano nelle loro relazioni amorose e sessuali come i piccioni, che si accoppiano a vita con lo stesso partner. No, noi no siamo piccioni perché la nostra fedeltà è dettata dal desiderio e non dall’istinto. Nell’uomo l’istinto è disturbato dal godimento della pulsione.

Gli esseri umani sono “abitati dall’inquietudine e dall’erranza di un desiderio e di un godimento che minano la stabilità di ogni legame amoroso”.

Gli esseri umani non sono di natura monogami come i piccioni, la loro vita affettiva e sessuale è abitata da un godimento che inquieta e disturba la regolarità e la continuità ordinata e quotidiana della loro relazione con l’altro perché è abitata dal fantasma inconscio infantile. Il rapporto con l’altro è fonte di gioia ed estasi, ma anche di turbamento, seduzione, gelosia e dipendenza.

“La sessualità umana è un campo attraversato da onde sismiche che lo rendono instabile e precario”.

L’essere umano non è una macchina, il rapporto sessuale non si può ridurre ad un mero funzionamento idraulico. “La sessualità umana non è istintuale ma pulsionale”. La pulsione sessuale, paradossalmente, porta con se, insieme alla spinta verso la fonte del piacere una lesione interna che perturba l’equilibrio psichico. Questo perché la sessualità umana “è sempre infantile, inseparabile dai fantasmi originari che l’anno istituita”.

Se l’istinto è privo di fantasma, la pulsione è abitata e orientata da un fantasma unico e singolare, dal “modo inconscio attraverso il quale le esperienze infantili della sessualità si sono organizzate in ciascuno di noi”.

La tesi di Lacan secondo la quale “non esiste il rapporto sessuale non esiste” si riferisce al fatto che è impossibile “mettere in rapporto” i fantasmi dei due partner, semmai e possibile un loro incastro.

Se per Freud nel rapporto sessuale si realizzerebbe la più profonda delle ri-unificazioni, il superamento della separazione originaria narrata nel mito platonico di Eros, la rottura delle difese narcisistiche che si sperimenterebbe nell’abbandono senza alcuna inibizione, come direbbe Reich, per Lacan nell’incontro sessuale i partner sperimenterebbero piuttosto una separazione, l’impossibilità di uscire da se stessi, di stabilire un rapporto autentico tra il proprio godimento e quello dell’altro.

L’unica eccezione è per Lacan il miracolo dell’amore che rende il corpo dell’altro unico e insostituibile, “investito di una luce speciale”. L’amore non è guidato dal fantasma infantile, dal carattere cieco autistico della pulsione fantasmatica, ma dal desiderio per il corpo dell’Altro che diventa un nome, un soggetto, un pezzo unico e irripetibile.

Come insegna la psicoanalisi freudiana la sessualità orientata a oggetti parziali è quella infantile. Non può esistere amore parziale, amore per i dettagli dell’altro.

L’amore è sempre per l’Altro nella sua unicità. Nell’amore quel corpo diventa un nome fuoriuscendo dalla serie anonima di tutti gli altri corpi potenzialmente desiderabili e rivelandosi come insostituibile.

Massimo Recalcati esplora un tema classico della psicanalisi arricchendo la sua trattazione di numerosi esempi clinici.

Massimo Recalcati, Esiste il rapporto sessuale?, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2021.